Ma quella che può essere considerata coerenza, può anche diventare ottusità. Ci sono momenti in cui è indispensabile rendersi conto che si sta andando troppo oltre. Se si resta accecati dalla luce del proprio ideale si perde di vista la strada da percorrere.
L'ideale di Edgar Hoover è un paese libero dove la gente possa sentirsi al sicuro, protetta da uno Stato in grado di garantire una vita serena, per sè e i propri figli. L'ideale però si trasforma presto in ossessione, perché per Edgar Hoover la sicurezza è un bisogno prima di tutto personale. E' una necessità istintiva, dovuta a un disagio intimo che egli rifiuta, che vuole combattere ma dal quale si distoglie, illudendo spesso se stesso e ignorando i proprio sentimenti. J.Edgar riversa la propria inadeguatezza nel mondo esterno, dà corpo alle ossessioni, prima con i gangster, poi con i comunisti, ovunque e sempre, nei decenni, il nemico cambia nome ma è sempre là fuori, da combattere, da sconfiggere.
Un uomo di potere dominato dalle proprie nevrosi è un uomo dalla doppia personalità: può essere geniale, fiero, leale ma anche spietato, ottuso e pericoloso. Clint Eastwood sa descrivere bene entrambe le fasi, raccontando i successi ma anche le disfatte, gli atti eroici e le infamie. E' il binomio uomo-collettività, colui che viene osannato quando aiuta e condannato quando ferisce, colui che persegue un principio e che lo calpesta perché confuso. Un destino comune a tanti uomini di potere.
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