I luoghi comuni e le leggende metropolitane sono la base sulla quale si dipana una storia fatta di sospetti, diffidenze, pregiudizi, spesso esagerati ma a volte non così lontani dalla realtà. L'idea di un sud arretrato e inospitale, dove le cose non funzionano, dove la criminalità è all'ordine del giorno viene resa attraverso gli occhi del direttore dell'ufficio postale milanese interpretato da Bisio, il quale prima di partire per il paese di Castellabate indossa addirittura un giubbotto antiproiettile e piange lacrime amare allontanandosi dalla sua amata città.
Per lo stesso motivo egli viene visto dai paesani come un tipo scontroso, eccessivamente pignolo e rigido, totalmente dedito al lavoro e incapace di dedicarsi ad attività più contemplative, a rilassarsi un minuto, insomma.
Benvenuti al Sud prende in giro gli italiani ma nel modo giusto, dando l'occasione per riflettere su certi stereotipi che magari hanno un fondamento (gli accampamenti sulla Salerno-Reggio completamente bloccata, la confraternita del Gorgonzola che non sa cosa sia la mozzarella, le ronde delle casalinghe, le colazioni devastanti preparate dalla mamma di Mattia, il personaggio interpretato da Siani), ma che meritano di essere verificati di persona per capire fino a che punto lo sono. Si avranno delle sorprese, spesso piacevoli.
Interpreti:
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