martedì 15 gennaio 2013

WAR HORSE - Steven Spielberg

Quella di War Horse è una storia epica, fatta di avventura e buoni sentimenti. Il protagonista equino si trova sballottato per mezza Europa, nel pieno del primo conflitto mondiale, in balia dell'uomo, a volte benevolo, a volte cinico, in funzione di quanto le circostanze permettono.
Al di là dell'aspetto emotivo che ci porta inevitabilmente a prendere le parti del cavallo nobile e generoso, resta il forte richiamo allegorico dell'intera vicenda. Spielberg mantiene un taglio a tratti ruvido a tratti romantico, i buoni sono buoni ma i cattivi non sono poi così cattivi. A dire il vero di questi ultimi non ce ne sono, il vero grande nemico è la guerra, che tutti subiscono, chi più chi meno. Ed è proprio la guerra a rappresentare, allegoricamente appunto, l'aspetto più duro della vita, quello che ciascuno di noi prima o poi si trova ad affrontare, i momenti difficili, i drammi, le tragedie. Il nostro cavallo da guerra ci insegna che ci si può rialzare, da soli o con l'aiuto di un amico. E un po' di fortuna.
Tutto inizia bene, il nostro eroe con la criniera subisce il distacco dalla madre e impara a diventare grande. Conosce i primi affetti e capisce che con il giusto impegno si risolvono i problemi e si acquisisce saggezza. Tuttavia la buona volontà non basta a far andare bene le cose, la vita si mette di traverso e, proprio quando le cose cominciavano ad andare bene, manda tutto a rotoli. Come una burrasca in mare aperto, la Grande Guerra arriva e trascina tutti lontano, in balia delle onde, nessuno sa come resistere, ciascuno tira i remi in barca e si arrangia come può, aspettando che il brutto tempo passi.
Di fronte a certi disastri, chi riesce ad uscirne vivo ha solo un modo per ricostruirsi una vita, che si parli di un uomo o di un cavallo: l'amicizia.
I legami affettivi sono ciò che permettono di ritrovare la strada di casa, quelli che danno le energie per non mollare, quelli che, quando sono davvero forti, riescono talvolta ad imporsi sugli eventi. E magari a provocare per un momento una tregua nella terra di nessuno fra le trincee.
Spielberg sembra volerci dire che, per quanto siamo in gamba e le cose vadano bene, per quanti ostacoli, con fatica e perseveranza, riusciamo a superare, ci sono forze avverse troppo grandi e, se vogliamo sopravvivere, l'unica soluzione è quella di piegarsi come il fuscello al soffio di vento, resistere, accettare il proprio destino con pazienza e speranza, fino a quando giungerà il giorno in cui potremo tornare a casa.

                              
Anno di pubblicazione: 2011
Interpreti:
  1. Jeremy Irvine
  2. Emily Watson
  3. Peter Mullan
  4. Niels Arestrup
  5. David Thewlis
  6. Tom Hiddleston
Ulteriori informazioni su Steven Spielberg
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