Quando si vuole passare un po' di tempo con il cuore leggero basta guardare Sabrina. Ci sono film romantici talmente smielati da far venire la nausea. Quella di Sabrina invece è una storia tenera tenera, fatta di personaggi divertenti, una trama semplice ma appassionante, un ritmo brillante e un sapore dolce con qualche piccola punta asprigna che dona il giusto carattere all'intera vicenda. Audrey Hepburn è semplicemente incantevole, una donna esile che sa comunicare un'incredibile forza pur con la grazia di un angelo, anni luce di distanza rispetto a certe moderne fatalone che, senza retorica, davvero non reggono il confronto. Come ci dimostra il buon vecchio Bogart nei panni del ricco Linus Larrabee, di fronte a tanta grazia anche il più arido dei cuori si scioglie come burro, così come il fidanzamento più blindato rischia di andare in rovina per un sorriso della bella Sabrina, come capita a quel rubacuori di William Holden.
Sabrina è uno di quei film che ogni tanto si sente il bisogno di rivedere, probabilmente per l'atmosfera fiabesca che Billy Wilder riesce a trasmettere e che tanto vorremmo vivere. Numerose le scene da ricordare volentieri: l'incontro malizioso nel campo da tennis della villa di famiglia, l'apparizione in stile Cenerentola al ricevimento, l'accorata scena nell'ufficio del grande magnate, lo splendido pezzo "Isn't it romantic", perfetta colonna sonora nella sala da ballo. E poi un sacco di siparietti spassosi: il momento in cui si vede Humphrey Bogart nello sfondo che dà una dimostrazione delle eccezionali qualità del nuovo materiale plastico ai suoi invitati; il forno dimenticato spento da Sabrina durante le lezioni di cucina; il padre di Linus che tenta disperatamente di far uscire l'ultima oliva dal tubo di vetro, senza la quale non si può assolutamente bere il Martini.
Finché a un certo punto Linus prende il suo cappello e pianta tutti in asso al consiglio societario per raggiungere la sua bella e andarsene col sorriso. E allora facciamo lo stesso anche noi.
Nessun commento:
Posta un commento