sabato 14 giugno 2014

BROKEN CITY - Allen Hughes

Anche se non proprio un capolavoro, Broken City è un discreto film un po' noir con un buon equilibrio fra dramma e azione. La trama non spicca per originalità ma Allen Hughes, aiutato da un cast stellare, riesce a dare alla narrazione un tono e un ritmo che rendono interessante quello che altrimenti avrebbe potuto diventare un film decisamente noioso.
Come è tipico del genere, le luci che illuminano luoghi e personaggi, sia in senso letterale che figurato, sono sempre inframmezzate da molte ombre, di conseguenza nulla e nessuno rappresenta un esempio di rettitudine. Tuttavia per il nostro eroe viene riservata una possibilità di riscatto che però, per quanto onorevole, non è esente da conseguenze negative, soprattutto per lui. Siamo nel mondo reale, sembra volerci ricordare Hughes, nulla viene regalato, anche un gesto generoso può costare caro.
Broken City è l'ultimo di una ormai lunga serie di film dove si racconta la fatica di mantenere una propria coerenza, una propria rettitudine. C'è molta disillusione e una particolare refrattarietà al lieto fine che accomuna questa a tante altre pellicole. La sensazione è che i rispettivi registi sembrino aspettarsi dal proprio pubblico una certa maturità, preferendo così concentrarsi sugli aspetti più pruriginosi della società contemporanea. Sì perché lo sanno tutti ormai che i paladini della giustizia non esistono, e che quelli che tentano di far rispettare la legge sono dei poveri diavoli dai quali non è giusto attendersi miracoli. Potrebbe risultare deprimente ma se si vuole andare al cinema a sognare non si va a vedere un noir ma una fiaba. Qui si può solo soffrire e ammirare il gesto eroico, quando c'è, perché si sa la fatica che è costata.
                              
Anno di pubblicazione: 2013
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