ma anche il circo, tutto sommato, è un grande classico. Tuttavia, sebbene non sia difficile immaginarsi lo svolgimento, il film fila via liscio e non concede distrazioni di sorta.
I personaggi sono gli archetipi della storia romantica: il giovane desideroso di mettersi alla prova, ingenuo e puro, il padre padrone che, in quanto tale, comanda e non intende cedere nulla della propria posizione, conquistata con una vita di sacrifici e quindi meritata, la fanciulla che ne è affascinata ma soggiogata allo stesso tempo e che vede nel giovane una seconda possibilità di trovare la libertà e la felicità negate.
Il circo è degna cornice del dramma che si consuma, ambiente dai forti contrasti, poetico e rude allo stesso tempo, che concede un'apparente libertà di movimento ed intenzioni in cambio di una perenne precarietà.
Ingegno e passione, coraggio e codardia, caparbietà e malizia, la lotta si fa serrata e non c'è pietà per nessuno, la vita del circo è dura e richiede forza di volontà, carattere. Spesso però l'orgoglio rende ciechi e arroganti, si finisce col rinunciare a tutto, anche alla dignità, pur di non vedersi sconfitti. Sentimento reso bene dal personaggio del sempre ottimo Christoph Waltz, in grado di scatenare ira, frustrazione e persino disprezzo nello spettatore, il perfetto "cattivo" della storia, forse il migliore dell'intero film, sebbene anche Robert Pattinson offra una prova convincente, dimostrando di cavarsela molto bene anche senza succhiare sangue.
In definitiva, due ore di perfetto dramma romantico.
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