giovedì 31 gennaio 2013

DJANGO UNCHAINED - Quentin Tarantino

Tarantino stuzzica la vena sadica e violenta dello spettatore. Non esiste pietà ma solo una cieca giustizia. Gli uomini, gli uomini bianchi in particolare, sono in gran parte ignoranti, malvagi, alcuni beoti, altri meschini, alcuni disprezzano chiunque, altri si nutrono dell'altrui sofferenza, tutti sono privi di umanità e nessuno conosce la misericordia. Il mondo di Django è una sorta di girone infernale
nel quale si tenta di sopravvivere aggrappandosi a una parete verticale dalla quale si può cadere nell'abisso in un istante. Chi tenta di elevarsi lavorando onestamente e rispettando le regole viene inevitabilmente schiacciato dal prepotente, chi cerca di redimersi non viene perdonato, l'odio impregna la terra e la paura morde gli uomini, concedersi il lusso di essere generosi comporta l'immediata sfida da parte di chi la generosità non la comprende, percependola come un segno di debolezza che rende una potenziale vittima colui che la manifesta.
Per questo motivo anche il giusto deve necessariamente scendere a patti col suo lato violento, poiché grazie ad esso si fortifica e si mette nelle condizioni non solo di resistere ma di sfidare l'oppressore. Per cercare giustizia o vendetta. Per Django, la vendetta.
Django è un uomo semplice e onesto, non conosce l'odio e desidera migliorare se stesso rispettando le regole e i suoi simili. Come chiunque altro quando viene al mondo. Ma poi il mondo lo costringe a una scelta: soccombere o ribellarsi. Soccombere significa mantenersi puri, ribellarsi significa lordarsi. Django fa la sua scelta e condanna se stesso.
Tarantino disturba il pubblico: il nostro eroe diventa uno spietato assassino come tutti gli altri. E' una delusione, la sua non è un'immagine edificante, perché dovremmo ammirarlo? Noi non siamo come lui, lo rifiutiamo, lo disapproviamo. E mentre lo biasimiamo, assistiamo alle sue imprese, scoprendo che: leva la pelle a un farabutto con la stessa frusta con la quale quello torturava gente inerme; ammazza come un cane un viziato viscido e meschino che schiacciava chiunque minacciasse il prodotto del suo sconfinato egoismo; punisce coloro che per mantenere il proprio pur misero status, tacevano o deliberatamente ignoravano gli orribili scempi compiuti sotto i loro occhi ai danni di vittime indifese; infine riduce in cenere il simbolo di tanta ignominia, barbarie, ottusità e codardia.
Vendetta, vendetta, tremenda vendetta, attraverso la quale la giustizia si ristabilisce. Il nostro eroe si sporca di sangue e ci rimaniamo male, tuttavia assistiamo al macello di tanti esseri malvagi per i quali tutto ciò che possiamo dire è: "Crepa, bastardo!" Difficile restare coerenti. Soprattutto quando, nonostante tutto il sangue spillato, riusciamo persino a ridere per quanto grottesche sono certe scene, i momenti in cui Tarantino dà il meglio di sé. Si può restare sorpresi dal modo in cui si reagisce di fronte a certe rappresentazioni. E magari anche un po' confusi.
                              
Anno di pubblicazione: 2012
Interpreti:
  1. Jamie Foxx
  2. Christoph Waltz
  3. Leonardo DiCaprio
  4. Samuel L. Jackson
  5. Kerry Washington
Ulteriori informazioni su Quentin Tarantino
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