martedì 5 agosto 2008

TUTTA LA VITA DAVANTI - Paolo Virzì

Ecco a voi, signori, la Commedia all'Italiana. Ed è bello poterlo dire così a chiare lettere nonostante sia passato molto tempo dall'ultima volta che si è utilizzata questa definizione. Certo, molti potranno dire che ci sono altri film, recenti, che possono fregiarsi di questo “bollino” ma, per quanto riguarda la mia modesta esperienza,
un esempio così lampante del genere risale a produzioni per così dire “antiche”.
La narrazione è di una freschezza, una vivacità che coinvolge lo spettatore fin dalle prime battute. Ottimo ritmo, trovate simpatiche ed esilaranti e soprattutto quel giusto mischiarsi di ironia e amarezza che denotano il nostro cinema migliore. La storia rappresenta lo spaccato della nostra società, in uno dei suoi momenti più attuali, quello dei famigerati call-center, in questo caso particolarmente estremo ma altrettanto reale. Ed è sconcertante come, da questo racconto, venga fuori così evidente la natura del nostro paese, infallibile nella sua capacità di far scaturire reazioni opposte come il riso e il pianto, l'allegria e la tristezza, la soddisfazione e la frustrazione, la gioia e la rabbia.
Il film di Virzì piace perché parla di noi e soprattutto ci rappresenta. Quelli là, sullo schermo, siamo noi, boia mondo, siamo proprio così ed è questo che ci fa sorridere e infastidisce allo stesso tempo. Il titolo lo riassume bene: Tutta la vita davanti, sembra un invito, una speranza, una spinta verso un radioso futuro che è lì a portata di mano. Ma di radioso c'è solo un effimero benessere, che dura il tempo di una collaborazione a progetto. Il futuro non è chiaro, nessuno pretende che esso sia già tracciato, sarebbe anzi un dramma, chi desidera seguire strade pianificate e obbligate? Il problema è che la strada non si intravede affatto, non si sa dove andare, si procede a tentoni, cercando di farsi largo in un mondo gommoso, restio ad accettare nuovi ospiti, nel quale ci si muove a fatica, invischiati in un'insipida brodaglia.
Tutta la vita davanti è il ritratto di un'Italia giovane e disorientata, che vuole emanciparsi ma allo stesso tempo ha bisogno di una guida che la sappia motivare, l'aiuti a scegliere. Forse è proprio la figura del mentore il grande assente del mondo attuale, o forse, più semplicemente, maestro e apprendista parlano lingue diverse o sono troppo lontani per poter comunicare. C'è uno scollamento fra le generazioni, probabilmente uno dei motivi per cui questo paese non riesce a crescere.
                              

Anno di pubblicazione: 2008
Interpreti:

  1. Isabella Ragonese
  2. Sabrina Ferilli
  3. Valerio Mastandrea
  4. Massimo Ghini
  5. Micaela Ramazzotti

Ulteriori informazioni su Paolo Virzì
Visita il sito ufficiale di Sabrina Ferilli

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