Tutto prende spunto dalla geniale intuizione degli autori, i quali sostengono che esiste un mondo del tutto simile al nostro, non fosse altro che è popolato da esseri mostruosi o che almeno sono tali ai nostri occhi, dal momento che essi vivono una vita paragonabile alla nostra, nelle abitudini, nei problemi quotidiani. L'unica cosa che li rende davvero diversi da noi è il modo in cui essi riescono a procurarsi l'energia necessaria ad alimentare le loro città. Essi infatti si servono di un originale sistema di “porte dimensionali” grazie al quale accedere nel nostro mondo, in particolare nelle camerette dei bimbi più piccoli e spaventarli a morte con il loro mostruoso aspetto. Le urla di terrore dei piccoli verranno imbrigliate in apposite bombole dalle quali si ricaverà energia.
A un certo punto ovviamente qualcosa andrà storto ed ecco nascere l'avventura per i due simpatici e mostruosi protagonisti che li condurrà a un finale inaspettato.
Al di là del divertimento e delle gag proposte lungo tutto il film, questo cartone animato resta nella memoria per il messaggio che sa portare. Esso infatti propone in modo simpatico la cultura del diverso da noi, del punto di vista opposto, intento nobilitato dal tentativo di raggiungere i bambini, ai quali certo non sfugge la novità di un personaggio brutto o grottesco che si rivela tremendamente tenero, un essere di cui potersi fidare senza paura.
Da qui scaturisce la vera morale della fiaba, cioè la condanna del regime del terrore, tema attualissimo, che pretende di ottenere potere proprio attraverso la diffidenza, la paura del diverso, dimostrando invece che con il reciproco rispetto e infine affetto, si ottiene una migliore qualità della vita.
Non solo divertimento infantile quindi, ma materia di riflessione anche per i più grandi, aspetto interessante per un film targato Disney ma che di certo dalla collaborazione con la premiata ditta Pixar non può che trarre giovamento. Niente musiche mielose, niente scene da mille e una notte, bensì ritmo spumeggiante, battute al fulmicotone con un linguaggio spedito e ambientazioni ultramoderne e gustosissime “chicche” sparse un po' dappertutto, a cominciare dalle brillanti sigle di apertura e chiusura (c'è persino l'esilarante collezione degli “errori” di recitazione a fine pellicola, come se ci trovassimo di fronte ad attori in carne e ossa). Una bella differenza rispetto ai polpettoni del passato anche recente.
Anno di pubblicazione: 2001
Interpreti:
- James P. "Sulley" Sullivan
- Mike Wazowski
- Boo/Mary
- Randall Boggs
- Henry J. Waternoose III
- Celia
- Roz
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